Paolo Luigi Zambon ha 35 anni e di professione fa il programmatore informatico, fin dall’adolescenza ha sviluppato una passione irrefrenabile per il viaggio.
Paolo Luigi Zambon ha 35 anni e di professione fa il programmatore informatico, fin dall’adolescenza ha sviluppato una passione irrefrenabile per il viaggio. La storia, la geopolitica, le culture più disparate e gli abitanti di terre lontane con le loro vicende, presto diventano idee fisse che lo spingono a ripartire non appena se ne presenta l’occasione. Dopo anni di movimento utilizzando mezzi di ogni genere tra Europa dell’Est, Nord Africa, Medio Oriente ed Asia, nel 2011 ha intrapreso il primo viaggio in sella ad uno scooter simil-Vespa che naufragò a causa di un incidente alle porte di una cittadina della Mauritania. Dopo aver completato il viaggio in Africa Occidentale a bordo degli affollati autobus africani, nel Settembre 2012, in compagnia della sua compagna canadese ha lasciato Budoia, in provincia di Pordenone, in sella allo stesso scooter rimesso a punto per raggiungere, 14 mesi più tardi, Melbourne in Australia. 40.500 chilometri attraversando Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Thailandia, Malesia, Indonesia, Timor Est ed Australia. Rientrato a Vancouver, dove nel frattempo ho messo radici, ha organizzato una spedizione di otto mesi in Messico e Centro America. Inseguendo le ombre dei colibrì è il suo primo lavoro editoriale.
Quattro mesi di viaggio in sella a uno scooter lungo le strade del Centro America, passando per Nicaragua, Costa Rica, Panama fino all’invalicabile muraglia tropicale della regione del Darien. Un lento ritorno verso Nord per scoprire l’Honduras, il Guatemala orientale e finire in Belize, fazzoletto anglofono in un universo latino.
Uno scooter, una tenda e due mesi di tempo per visitare l’Oman. Paese ancora poco conosciuto in Occidente, l’autore e la sua compagna lo attraversano raccontandone le sue peculiarità.
Il Centro America in sella a uno scooter, otto mesi e 23.000 chilometri. Un reportage autobiografico, testimonianze di persone che generalmente non hanno voce o sono poco ascoltate, temi importanti da non sottovalutare.