Mick Fowler è nato nel 1956 a Londra è oggi considerato uno dei più forti alpinisti al mondo. Insieme a Ramsden è vincitore del Golden Piton 2002 del Piolet d’Or per l’edizione del 2003.
Mick Fowler è nato nel 1956 a Londra. La vita lavorativa di Fowler, che lui stesso definisce “da scrivania” (e terribilmente noiosa) minimizzando la cosa con la semplice qualifica dell’Agente delle Tasse, in realtà lo vede a capo di uno dei gruppi responsabili di valutare il valore azionario di Compagnie non quotate in borsa. Sposato con Nicki, archeologa e anch’essa amante dei luoghi più selvaggi del pianeta, hanno oggi due figli: Alec e Tess. La carriera alpinistica di Fowler è folgorante. Non abbandonando mai la sua postazione da scrivania, è comunque riuscito ad effettuare spedizioni in tutto il mondo, portando al suo attivo ascensioni epiche che sarebbero motivo d’invidia anche per gli alpinisti di punta normali. Partendo da una lunga stagione (durata tutta la sua adolescenza) di conquiste sulle pareti invernali della Scozia e di salite estive sulle scogliere e le falesie di arenaria della sua isola, nel 1976 Fowler si getta con la gioia di un ragazzino nelle ripetizioni delle vie più classiche delle Alpi (le Nord del Cervino e dell’Eiger) e nelle sue amate ascensioni su ghiaccio del Monte Bianco. Promotore indiscusso dello Stile Alpino e la sua avversione all’uso degli spit, Mick è anche colui che è riuscito a portare questo stile nell’Himalaya sconosciuto. La sua caratteristica, infatti, è il rivolgersi sempre in aree poco esplorate o anche sconosciute agli occidentali, ricavandone sempre vie di grande successo e su difficoltà molto alte. La sua predilezione per l’arrampicata su ghiaccio lo ha portato in Perù nel 1982, dove è riuscito a salire una via nuova sulla parete Sud del Taulliraju in sole due settimane (voli da Londra compresi!); nel 1983 il Couloir Ovest del Kilimanjaro, nel 1986 la parete Ovest del Mt. Ushba, in Caucaso. Poi, il colpaccio: in Pakistan scova assieme all’amico Saunders un pilastro alto duemila metri, e vi traccia una delle vie di ghiaccio e misto più difficli dell’intero Himalaya, il Golden Pillar dello Spantik. L’ascensione che vale una carriera, come molti direbbero. Ma per lui fu solo l’inizio…
Dal 1989 è un susseguirsi d’imprese di ampio respiro, sempre in luoghi sconosciuti e su vette perfino inviolate. E’ il turno quindi dell’Arwa Tower (Nepal), del Taweche (Perù), del Siula Chico (Perù), del Mt. Kennedy (Alaska). Nel 1997 compie la prima ascensione all’inviolata parete Nord del Changabang (Himalaya Indiano), lungo una linea di bave di ghiaccio sottile, realizzando una delle più grandi ascensioni degli ultimi dieci anni. Nella discesa, la tragedia: Brendan Murphy scompare in seguito a una grossa valanga che lo strappa dalla parete. Nel 2002 scova nella regione del Sichuan, in Cina, uno dei couloir più alti e affascinanti della Terra. Con Ramsden compie la sua ascensione della vita: la parete Nord dello Siguniang. Quella colata di ghiaccio, non-stop per oltre 1000 metri, conferisce a Fowler e a Ramsden il Golden Piton 2002 ed il Piolet d’Or per l’edizione del 2003.
Fowler è oggi considerato uno dei più forti alpinisti al mondo.
“Per decenni Mick Fowler è stato in luoghi dove nessun altro era stato prima, e ha conquistato pareti ardite in uno stile unico." Reinhold Messner
"Un libro stimolante, eccitante, pieno di aneddoti spiritosi e sorprendenti, e una storia di uomini e amicizia." (Dalla giuria del Grand Prix dell’International mountain book festival di Passy –Francia)
Famoso in tutto il mondo per le sue ascese in puro stile alpino, Mick Fowler racconta come coniugare alpinismo e vita lavorativa, con una scrittura semplice e un pizzico di humour.