Abbiamo chiesto ai nostri autori di raccontarci qualcosa - l'aneddoto di un viaggio, una città visitata, una curiosità o una storia divertente - che potesse aiutarci a viaggiare con la mente durante i giorni di quarantena forzata. La condivisione di queste esperienze continua anche durante la fase 2.
È ora il turno di Ulrike Raiser, che ha scelto di deliziarci con alcune curiosità dai suoi spostamenti in giro per il mondo. Con questo racconto terminano le nostre deviazioni, ma se volete continuare a viaggiare non dovete far altro che mettervi a leggere il suo libro: Deviazioni - Storie e luoghi dal mondo.
4. Le esperienze epiche dei viaggiatori: i WC del mondo
Nell'affrontare un viaggio, e spesso anche nel raccontarlo, diventiamo tutti sempre molto poetici. In viaggio tutto è bello: le cose davvero belle e anche quelle un po' meno belle, anche quelle così così, un po' insignificanti e, a volte, anche quelle un po' bruttine. Almeno, per me è così, perché quando viaggio sono talmente contenta che una strana pazza euforia si impossessa di me.
Però ci sono anche le cose più schifose... beh, quelle non ce la fanno proprio a diventare belle, però sicuramente diventano molto divertenti e sono quelle che mi fanno sempre ridere molto, sia quando le sperimento che quando le racconto. Una di queste sono i water che mi è capitato di incontrare in giro per il mondo. Il discorso bagno è sempre molto caro ai viaggiatori, soprattutto quando ti trovi davanti a situazioni davvero un po' imbarazzanti. Ma si superano anche queste, dato che in viaggio poi si impara a condividere un po' tutto. Anche il bagno.
E così, negli anni di viaggio che racconto in “Deviazioni”, ho imparato che:
- i cespugli della Dancalia sono tra i migliori wc naturali del mondo, perché ti danno l'impressione di essere al riparo da sguardi indiscreti (ma, ovviamente, non lo sei) e ti offrono allo stesso tempo un bel panorama. Meglio del classico libro da leggere;
- le buche scavate nel terreno nei villaggi in Africa non sono affatto male: tutto torna semplicemente alla terra, com'è giusto che sia;
- in Cina fare la pipì tutte in fila nello stesso luogo, accovacciate a terra una di fianco all'altra su un semplice canale di scolo, può essere un'operazione molto aggregante e coinvolgente;
- a Cuba se sei bassa come me hai buone speranze di mantenere almeno metà privacy, dato che le porte dei bagni pubblici arrivano circa ad un metro scarso, cosa utile se si vuole continuare la conversazione con un'amica rimasta fuori guardandosi sempre negli occhi anche mentre si fa pipì.
I migliori wc, però, quelli che non si possono proprio dimenticare, sono quelli tibetani.
Ecco quindi una brevissima guida per chi vorrà provare un'esperienza davvero trascendentale:
- in Tibet prima di entrare in un bagno pubblico bisogna fare un bel respiro e poi rimanere in apnea per non morire soffocati o per non iniziare ad avere delle visioni;
- mai andare in un bagno pubblico tibetano di notte senza essere muniti di una lampada frontale molto potente. Potreste cadere nell'enorme buco (qui fatto nel cemento, non nella terra) che funge da wc. Dovete quindi camminare e prendere posizione molto lentamente, muovendovi a passi felpati e facendo moltissima attenzione a girarvi per uscire illesi;
- entrate pure accompagnati. I bagni tibetani non sono quasi mai singoli, ma solo divisi da basse paretine poste tra uno e l'altro, senza porta. In questo modo, quando entrate e cercate il buco libero (che solitamente è quello più lontano dall'ingresso), dovete per forza fare la passerella davanti a tutti gli altri arrivati prima di voi. Un buon modo per fare amicizia;
- per i fidanzatini è prevista una versione apposita molto romantica: uno stanzino con due buchi di lusso uno di fianco all'altro. Un modo per potersi tenere sempre per mano!
Provare per credere!
L'autrice: Ulrike Raiser
A dispetto delle prime impressioni Ulrike Raiser è di origini piemontesi. Laureata con lode prima al D.A.M.S. e poi in Lettere, insegnante, collabora da tempo con la casa editrice Del Baldo, per la quale ha pubblicato oltre trenta libri. Insoddisfatta di una vita sedentaria trascorsa nell’attesa delle due settimane di viaggio annuali, decide di seguire il suo istinto e iniziare a viaggiare di più. Niente viaggi organizzati, ma in autonomia e con un budget minimo, alla ricerca del “non-turistico”. E così parte, zaino in spalla, alla volta dell’Europa, della Russia e di Egitto, Marocco, Tanzania, Sudafrica, Mozambico, Swaziland, Zanzibar, Seychelles, Cuba, Stati Uniti, Canada, Cina, Borneo, Malesia, Iran, Nepal, India, Australia. Dopo il successo di Sola in Alaska è tornata ora in libreria con Deviazioni - Storie e luoghi dal mondo.