Pierre Mazeaud, nato a Lione nel 1929, ha scoperto l’alpinismo durante gli anni di formazione universitaria a Parigi. Con compagni come Renè Desmaison e Lionel Terray, ha frequentato da subito le Alpi, scalando il Pizzo Badile nel 1952, la sua prima vera grande ascensione.
Pierre Mazeaud, nato a Lione nel 1929, ha scoperto l’alpinismo durante gli anni di formazione universitaria a Parigi. Con compagni come Renè Desmaison e Lionel Terray, ha frequentato da subito le Alpi, scalando il Pizzo Badile nel 1952, la sua prima vera grande ascensione. Da lì è un susseguirsi di imprese che lo hanno portato, soprattutto sul Monte Bianco, ad aprire e ripetere numerosissime vie, che gli hanno conferito il titolo di alpinista di punta francese. Nel 1961 ha preso parte ad una cordata italo-francese (guidata assieme a Walter Bonatti) per tentare il Pilone Centrale del Freney. Un’ascensione che si concluse nella tragedia alpina più nota di sempre. Negli anni a venire ha continuato la sua carriera alpinistica compiendo altre grandi imprese, come la via del Miracolo in Civetta, la direttissima sulla Nord della Cima Ovest di Lavaredo, la parete Ovest del Blaitière, la Peigne, le Petite Jorasses e la prima invernale al Pizzo Cengalo (compiuta per allenamento, in prospettiva dell’ascensione sul Pilone Centrale del Freney). Parallelamente, la vita politica francese lo ha portato dapprima alla nomina di Ministro dello Sport. Poi, è stato nominato Presidente della Corte Costituzionale di Francia, Consigliere di Stato e, infine, Presidente della Legion d’Onore Francese.
Una vita in cui si intrecciano la montagna e la politica. Pierre Mazeaud, uno dei superstiti della tragedia del Pilone Centrale del Freney sul Monte Bianco, racconta con uno stile unico le gioie e i dolori dell’alpinismo.