Riccardo Cassin (1909 - 2009) dopo una breve esperienza come pugile, conosce la montagna e da allora la frequenterà fino al 2003 quando, per una frattura, è costretto a muoversi con una sedia a rotelle. Ha ricevuto il Pelmo d’Oro alla carriera ed è stato definito “Una pietra miliare nella storia dell’alpinismo”.
Riccardo Cassin è nato a Savorgnano di San Vito al Tagliamento, il 2 gennaio 1909. È morto ai Piani Resinelli (Lecco) il 6 agosto 2009. Orfano di padre a 4 anni, nel 1926 si trasferisce a Lecco, dove fa il fabbro per mantenere la famiglia. Dopo una breve esperienza come pugile, conosce la montagna. Da allora la frequenterà fino al 2003 quando, per una frattura, è costretto a muoversi con una sedia a rotelle. In carriera ha compiuto circa 2500 ascensioni, di cui un centinaio di prime assolute. Ha scalato in Italia, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Jugoslavia, Scozia, Caucaso, Alaska, Peru, Pakistan, Nepal e Giappone. Sposato con Irma dal 1940 (scomparsa nel 2004), ha avuto 3 figli (Valentino, Pierantonio e Guido), 8 nipoti e 6 bisnipoti. Era Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, decorato con la Croce al Valore Militare per le azioni intraprese durante la guerra partigiana. Insignito di 4 medaglie d’oro al valore atletico dal Comitato Olimpico Italiano. Faceva parte del Gruppo Ragni della Grignetta, era membro onorario del Club Alpino Accademico Internazionale, del Groupe Haute Montaigne e dei club alpini di Italia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Francia e Inghilterra. Ha ricevuto il Pelmo d’Oro alla carriera, ed è stato definito: “Una pietra miliare nella storia dell’alpinismo”.
Dove la parete strapiomba è il primo libro di Riccardo Cassin, scritto nel 1958, al termine delle prime grandi imprese che lo hanno portato nell’Olimpo dell’alpinismo mondiale. E come tutte le opere prime, questo ha la fama di essere il più avvincente e il più emozionante dei libri di e su Riccardo Cassin.
Esaurito da oltre trent’anni, il libro più ambito della storia dell’alpinismo mondiale. La prima impresa di Riccardo Cassin, narrata con l’emozione e il trasporto tipici delle prime volte.
La cronaca fedele della scalata del McKinley del 1961. Un racconto di fatti, ma soprattutto di emozioni che avvicinano il lettore allo spirito più puro dell’alpinismo.