Alessandro Gogna. Nato a Genova il 29 luglio 1946, vive e lavora a Milano. Storico dell’alpinismo, guida alpina e alpinista di fama internazionale, ha al suo attivo almeno duecentocinquanta prime ascensioni nelle Alpi e Appennini.
Alessandro Gogna. Nato a Genova il 29 luglio 1946, vive e lavora a Milano. Storico dell’alpinismo, guida alpina e alpinista di fama internazionale, ha al suo attivo almeno duecentocinquanta prime ascensioni nelle Alpi e Appennini, tra cui: Scarason, parete nord-est (1967), Naso di Z’mutt al Cervino (1969), Marmolada di Rocca, parete sud (1970), quattro grandi vie alle Pale di San Lucano (1970-74), via diretta alla Cima di Terranova (1971), parete sud delle Grandes Jorasses (1972), parete nord-est dell’Aiguille de Leschaux (1972), Brenta Alta spigolo nord-est (1972), Liss dal Pesgunfi in Val Masino (1984). Ha salito in prima invernale la via Cassin alla parete nord-est del Pizzo Badile (1967-1968) e in prima solitaria lo sperone Cassin alle Grandes Jorasses (1968) e la via dei Francesi alla parete nord-est della Punta Gnifetti (1969). Ha partecipato a storici tentativi in Himalaya (Annapurna, 1973 e Lhotse, 1975). Nel 1979 ha fatto parte della vittoriosa spedizione al K2 per lo Sperone Abruzzi.
Da protagonista e divulgatore dell’alpinismo ha pubblicato numerosi libri, tra cui: Grandes Jorasses Sperone Walker (Tamari, 1969), Un alpinismo di ricerca (Dall’Oglio, 1975), K2 (De Agostini, 1980), Cento nuovi mattini (Zanichelli, 1981), La parete (Zanichelli, 1981), 100 pareti di ghiaccio nelle Alpi (con Erich Vanis, Zanichelli, 1981), Mezzogiorno di pietra (Zanichelli, 1982), Rock Story (Melograno, 1983), Sentieri Verticali (Zanichelli, 1987), la serie di otto volumi illustrati I grandi spazi delle Alpi (con altri autori, Priuli Verlucca, 1995-2003), Mesolcina – Spluga (con A. Recalcati, Guida Monti CAI-TCI, 1999), Le Sette Cime (Fabbri, 2006), Dolomiti e calcari di Nord-est (CDA&Vivalda, 2007), La verità obliqua di Severino Casara (con Italo Zandonella Callegher, Priuli&Verlucca, 2009).
La presa di coscienza dell’importanza e della fragilità di un ambiente come quello montano e la consapevolezza di dover fare il più possibile per preservarlo.